Nel regno di Ariele, W. Shakespeare, U.T.E.T. 1933.

8 EUR

William Shakespeare

Nel regno di Ariele

drammi di Shakespeare

narrati da Alberto Mocchino
illustrati da Vsevolode Nicouline

LA SCALA D’ORO
SERIE VI
N. 9
U.T.E.T.
1933-XI

Collana
BIBLIOTECA GRADUATA PER I RAGAZZI
concepita e diretta da
VINCENZO ERRANTE E FERNANDO PALAZZI

Copertina rigida illustrata a colori, rilegatura editoriale, pagine 185, formato cm. 15X19,5.
Stato di conservazione: OTTIMO “PERFETTO” come mostrano le foto.


Shakespeare ?šèikspië?, William. - Drammaturgo e poeta inglese (Stratford-upon-Avon 1564 - ivi 1616). Terzo degli otto figli dell'agiato commerciante di pellami John (che ricoprì cariche pubbliche a Stratford durante il regno di Maria la Cattolica) e di Mary Arden, discendente da un'antica famiglia del Warwickshire. Il giorno esatto della sua nascita è dubbio: il certificato di battesimo è datato 26 aprile, ma si è voluto che la nascita risalisse a tre giorni prima per farla coincidere sia con il giorno della morte, che si sa con sicurezza avvenuta il 23 aprile di cinquantadue anni dopo, sia (quando sorse il mito di S. come bardo della nazione inglese) con la celebrazione della festa di S. Giorgio, patrono d'Inghilterra. Appena diciottenne, il 28 nov. 1582, sposò Anne Hathaway, di otto anni più anziana di lui, e nel maggio successivo nacque la figlia Susanna, mentre nel febbr. 1585 nacquero i gemelli Judith e Hamnet, quest'ultimo morto all'età di undici anni. La vita di S. negli anni successivi non è documentata, ma è probabile che trovasse impiego per qualche tempo presso famiglie della piccola nobiltà cattolica del Lancashire, e nelle loro biblioteche arricchisse la sua cultura storica e umanistica. L'unica certezza è che nel 1592 egli era già noto nell'ambiente teatrale londinese come attore e mestierante di teatro: lo testimonia il violento attacco contro di lui del poligrafo e drammaturgo R. Greene, morto il 3 settembre di quell'anno, che, in un opuscolo pubblicato postumo dall'amico Henry Chettle sotto il titolo Greene's groatswroth of wit, bought with a million of repentance (1592), definiva S. "un corbaccio venuto dal niente, fattosi bello delle nostre penne, che, col suo cuore di tigre nascosto sotto la pelle di attore, crede di poter declamare versi sciolti meglio di tutti voi, ed essendo un assoluto Johannes factotum, si ritiene nella sua presunzione l'unico Scuoti-scena [Shakescene] nazionale". L'attacco di Greene è involontaria riprova della reputazione raggiunta da S. non solo come attore ma anche come drammaturgo, o meglio, collaboratore alla stesura di copioni per il teatro pubblico, che a quell'epoca erano in genere messi insieme da varie persone impegnate nell'industria dello spettacolo. Infatti i pochi testi teatrali stampati in quegli anni recavano il nome delle compagnie che li avevano rappresentati, non quelli degli autori. È il caso del Titus Andronicus, pubblicato anonimo nel 1594, con la sola indicazione che era stato presentato da ben tre compagnie minori, tutte scomparse durante la pestilenza che infuriò a Londra dall'estate del 1592 a quella del 1594, provocando la chiusura di tutti i teatri. Questo periodo di inattività è lo spartiacque nella carriera teatrale di Shakespeare.


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